Al via il
bonus ambiente, il credito di imposta per le erogazioni liberali (ossia libere donazioni) effettuate per
sostenere opere di riqualificazione ambientale. Una misura fiscale pensata per favorire la realizzazione di parchi e aree verdi, prevenzione del dissesto idrogeologico, recupero di aree pubbliche dismesse e interventi generici di bonifica e salvaguardia ambientale. Ma non solo… è possibile investire il bonus ambiente anche per lavori di efficientamento della propria casa, quali installazione di
fotovoltaici, lavori di isolamento termico e soprattutto opere di rimozione e smaltimento amianto. Vediamo a quanto ammonta il bonus ambiente, chi può richiederlo e come fare domanda.
Bonus ambiente: chi può richiederlo a quanto ammonta e come fare domandaIl bonus ambiente è un’opportunità da non lasciarsi scappare per contribuire alla salvaguardia del nostro pianeta. Tutte le
persone fisiche residenti sul territorio italiano, gli
enti non commerciali e i soggetti ti
tolari di reddito di impresa possono richiederlo. Per i primi soggetti, il credito di imposta è fissato al 65%, mentre per gli altri due si attesta rispettivamente al 20% del reddito imponibile e al 10 per mille dei ricavi annui. Inoltre, per i soggetti titolari di reddito d’impresa il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, mentre le persone fisiche e gli enti non commerciali, possono ottenere il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi.
Per fare domanda, il
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha messo a disposizione una
piattaforma online a cui è possibile accedere tramite SPID, CIE O CNS. Dopodiché è necessario inserire e valutare la sintesi tecnica, ossia la sintesi comprendente le informazioni sul cronoprogramma dell’intervento proposto e sui relativi importi finanziari. Ogni 5 del mese verranno stabiliti i soggetti beneficiari che il mese precedente hanno fatto domanda.
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