Gli
impianti agrivoltaici permettono di conservare la
continuità operativa delle attività agricole, garantendo un u
tilizzo ottimizzato e contemporaneo delle risorse della terra e dell’energia solare, con l’installazione di
pannelli fotovoltaici.
L’agrivoltaico innovativo, in particolare, prevede
soluzioni integrative innovative, con il montaggio dei moduli elevati da terra (anche con la rotazione dei moduli stessi e l’applicazione di
strumenti di agricoltura digitale e di precisione, evitando il blocco delle procedure agricole. Al contempo, questi impianti includono la
realizzazione di strumenti di monitoraggio, per verificare l’impatto dell’installazione fotovoltaica sulla produzione agricola.
Il
MASE –
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – ha pubblicato un nuovo decreto dedicato all’
agrivoltaico innovativo, finalizzato a convertire i terreni agricoli ai sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale. Scopriamo di cosa si tratta.
Agevolazioni agrivoltaico innovativo 2024Entrato in vigore lo scorso 14 febbraio, il provvedimento si pone l’obiettivo di promuovere la realizzazione di almeno 1,04 GW di nuovi impianti, con una produzione annua di almeno 1.300 GWh tra attività agricola ed energia solare.
Il Decreto mette a disposizione
nuovi incentivi destinati alla
realizzazione dei sistemi ibridi energia verde-agricoltura, individuando i beneficiari e le modalità di accesso alle agevolazioni, specificando determinati requisiti minimi degli impianti.
I beneficiari delle agevolazioni sono
agricoltori e imprenditori agricoli, ma anche associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto operante nel settore agricolo.
Questi requisiti sono di natura progettuale, costruttiva e operativa degli impianti agrivoltaici. Nello specifico:
- la superficie destinata all’attività agricola deve costituire almeno il 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico calcolata con Sagricola≥0,7*Stot;
- altezza minima dei moduli fotovoltaici deve consentire la continuità delle attività agricole o zootecniche anche sotto i moduli: 1,3 metri minimi per attività zootecniche e 2,1 metri minimi per attività colturali;
- la produzione elettrica del sistema agrivoltaico avanzato non può essere inferiore al 60% della produzione di un impianto fotovoltaico standard di riferimento.
Il Decreto prevede l’
erogazione di un contributo a fondo perduto, finanziato dal PNRR, nella misura massima del 40% dei costi ammissibili, abbinato a una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica netta immessa in rete.
Entro la fine di febbraio, come stabilito dal provvedimento, verranno definite le
regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi.
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