La legge 27/03/1992 n. 257 è la prima legge promulgata in Italia sull'amianto, e recepisce la direttiva CEE 91/382 proibendone di fatto la produzione, l’estrazione e la commercializzazione. In particolar modo, essa disciplina lo smaltimento ed il trattamento di quei prodotti che contengono amianto. La necessità di un intervento legislativo si è resa necessaria a seguito dell’acclarata evidenza scientifica del legame esistente tra l’inalazione di fibre di amianto e alcune patologie con conseguenze anche gravi per la salute umana.
I decreti attuativi definiscono quelle che sono le procedure cui attenersi durante le operazioni di bonifica dell’amianto o quelle relative alla valutazione del rischio che le persone corrono in presenza di questo materiale. In dettaglio, il Decreto 6 Settembre 1994 ha stabilito che le modalità per la rimozione, trasporto, deposito e smaltimento di strutture contenenti amianto.
Il decreto ha quindi individuato tre differenti tipi di bonifica:
Il decreto prevede inoltre che, nel caso di prodotto che viene trattato secondo il metodo dell’incapsulamento, debba essere obbligatoriamente apportato un programma di manutenzione e controllo considerando che il manufatto non viene rimosso ma rimane in sede.
All’interno dei luoghi di lavoro infine, il testo di legge ha individuato nel datore di lavoro la persona che deve necessariamente accertarsi della presenza di elementi contenenti amianto, nonché valutarne i rischi per i dipendenti e adottare di conseguenza le azioni necessarie a tutelarne la salute.